Il valore sociale di Acer
Il valore sociale di Acer
Una ricerca Nomisma/ACER riferita a dati del Dicembre 2020 ci fornisce il profillo degli inquilini ACER maggiormente in linea con la rendicontazione in oggetto.
A fine 2020, negli alloggi ACER gestiti da ACER Bologna nel territorio metropolitano risiedono 15.926 nuclei famigliari, composti da 36.396 residenti totali.
Nel comune di Bologna risiede il 63,1% dei residenti ACER totali della Città metropolitana. Qui è presente anche la maggiore incidenza di residenti ACER sul totale della popolazione, pari a 5,8%, contro il 2,6% e l’1,9% dei comuni di prima e seconda cintura e il 2,3% degli altri comuni.
* La popolazione totale metropolitana include Castel di Casio, Castel San Pietro Terme, Dozza, Monterenzio, San Benedetto Val di Sambro, in cui non sono presenti alloggi gestiti da ACER Bologna.
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat e ACER Bologna
In particolare, nei primi 5 comuni per popolazione (54,2%), è localizzato il 76,6% degli alloggi ACER in locazione a fine 2020 nell’intero territorio metropolitano, dove risiedono tre quarti dei residenti ACER totali (74,5%).
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat e ACER Bologna
Profilo socio-demografico ed economico degli assegnatari ACER
L’età media degli assegnatari degli alloggi ACER gestiti da ACER Bologna è elevata, pari a circa 61 anni e uniformemente distribuita nel territorio metropolitano. Il 64% dei nuclei risiede nel comune di Bologna per un totale di 22.971 residenti totali. Il nucleo medio è composto da 2,3 persone. L’ISEE medio è più elevato a Bologna e nei comuni di prima cintura (circa 8.400 euro) rispetto ai comuni di seconda cintura e agli altri comuni metropolitani (7.700- 7.800 euro).
Diverso anche il livello del canone medio applicato, da 153 euro/mese a Bologna a 127 euro/mese nei comuni di seconda cintura e altri comuni.
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati ACER Bologna (dati al 14/12/2020)
Età e nazionalità dell’assegnatario sono gli elementi maggiormente correlati alle condizioni economiche del nucleo, che risultano fortemente differenziate.
Sia l’ISEE che l’ammontare del patrimonio immobiliare medi sono significativamente maggiori per gli assegnatari oltre i 75 anni, che rappresentano 1 nucleo su 4.
La fascia di età in difficoltà maggiore dal punto di vista della liquidità è quella tra i 35-44 anni, a cui è applicato il canone medio inferiore (98 euro/mese) e che verosimilmente rappresenta la classe di nuclei con maggiore incidenza di figli minori.
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati ACER Bologna (dati al 14/12/2020)
Il 77% degli assegnatari ha cittadinanza italiana, un’età media pari a 65 anni e vive in un nucleo famigliare composto da 1,9 persone.
Notevolmente più bassa l’età media degli assegnatari di origine straniera, assestata su 47-50 anni. In particolare i cittadini extracomunitari rappresentano circa un quinto degli inquilini ACER (19%), rappresentando tuttavia il 30,8% dei residenti totali, in virtù di un numero medio di componenti il nucleo famigliare pari a 3,7 persone. La maggior parte di questi inquilini (13,8%; pari al 22,6% dei residenti) è in fascia “protezione”.
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati ACER Bologna (dati al 14/12/2020)
I nuclei più fragili
La fragilità demografica o sociale dei nuclei è un tema di rilievo all’interno della platea di assegnatari di alloggi ACER. A livello metropolitano, il 18,6% degli assegnatari vive all’interno di nuclei in cui sono presenti anziani ultra-80enni senza assistenza, mentre il 13% in nuclei con componenti seguiti dai servizi sociali. Circa l’1% dei nuclei assegnatari presenta entrambi i fenomeni.
Il fenomeno degli anziani ultra-80enni senza assistenza ha maggiore incidenza nel comune capoluogo e nei comuni di prima cintura, dove la quota sul totale dei nuclei residenti tocca il 19-20%, ovvero sostanzialmente 1 nucleo su 5. A Bologna la permanenza di tali nuclei nell’alloggio è di circa 22 anni e il numero medio di componenti per nucleo circa 1,7.
L’ISEE medio è elevato e pari a oltre 10.700 euro, laddove il dato medio relativo alla totalità dei nuclei assegnatari si posiziona su circa 8.500 euro. Allo stesso tempo anche il canone medio corrisposto è elevato (circa 180 euro contro 146 della media metropolitana).
La condizione economica dei nuclei con componenti seguiti dai servizi sociali è invece più svantaggiata, a fronte di un ISEE medio pari a circa 5.400 euro e un patrimonio mobiliare medio di circa 2.100 euro. Il canone medio corrisposto è pari a 111 euro/mese, in un range che varia da 99 euro/mese nei comuni più periferici della Città metropolitana a 132 euro/mese dei comuni di seconda cintura.
A Bologna l’incidenza di nuclei seguiti dai servizi sociali sui nuclei totali è la maggiore della Città metropolitana (14,6%).
In conclusione utilizzando l’efficace sintesi della ricerca NOMISMA:
• Nella Città metropolitana vive in un alloggio ACER il 3,6% della popolazione.
• Nei primi 5 comuni della Città metropolitana vive il 75% dei residenti ACER.
• La fascia di età in difficoltà maggiore dal punto di vista della liquidità è quella 35-44 anni.
• I nuclei con cittadinanza italiana rappresentano il 77,4% del totale.
• Gli assegnatari con cittadinanza italiana hanno un età media di 65 anni, mentre i nuclei stranieri di circa 47-50 anni.
• 1 nucleo su 5 ospita un anziano ultra 80enne senza assistenza.
• Il 13% dei nuclei ospita un componente seguito dai servizi sociali.
• Circa il 47% dei nuclei è identificato in fascia protezione.
• L’età media degli assegnatari in decadenza per reddito è di 72 anni
Un secondo profilo di interesse per completare la lettura sociale dei dati relativi alla domanda abitativa e alle risposte di edilizia residenziale pubblica è dato dalla quantificazione delle assegnazioni e dalla mobilità, con una ripartizione di natura geografica per meglio chiarire le aree di maggior fragilità sociale. Lo stesso comune di Bologna segnala l’esigenza a fronte di un aumento degli sfratti, legato a un aumento delle fragilità economiche e sociali, della necessità di un’accelerazione nell’assegnazione per fronteggiare questa emergenza.
Assegnazioni 2022
Un sistema di comunicazioni multicanale nelle relazioni con il pubblico
Il fulcro della relazione con i clienti/assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale è l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) che opera in una prospettiva di multicanalità utilizzando una molteplicità di strumenti: numero verde, centralino, punto informativo, presidi territoriali e di prossimità, canali di comunicazione digitale, workshop con i cittadini e altre forme di comunicazione pubblica e sociale.
Attraverso il numero verde aziendale, gli operatori dell’URP nell’anno 2021 hanno risposto a:
• 23.910 telefonate di tipo manutentivo;
• 21.031 telefonate di tipo informativo sui servizi abitativi;
• 6.000 telefonate per richieste manutentive registrate sulla segreteria telefonica del Numero Verde;
Per un totale complessivo di 51.217 transazioni telefoniche al Numero Verde.
Il centralino di Acer Bologna nell’anno 2021 ha risposto a 42.267 telefonate.
Gli operatori dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico e del Centralino hanno gestito complessivamente oltre 100 mila transazioni in modalità multicanale.
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Acer Bologna nell’anno 2021: ha risposto a 5.741 richieste scritte e trattato oltre 700 richieste scritte provenienti dagli Uffici Interni per interventi manutentivi.
Acer Bologna considera la sua attività gestionale come relazionale a tutti gli effetti, per cui presta attenzione alla progettualità con finalità sociali nei comparti di edilizia pubblica. Questa progettualità viene svolta solitamente in collaborazione con il Comune di Bologna e altri Comuni della Città Metropolitana, i Quartieri cittadini, altri soggetti pubblici e privati interessati a valorizzare la qualità dell’abitare e delle relazioni nei contesti di edilizia pubblica. Sono attualmente in corso esperienze di progettazione significative che coinvolgono direttamente le attività di Acer Bologna in quanto ente gestore.
I protagonisti dell’innovazione
Abbiamo scelto di costruire questa prima edizione del nostro Bilancio di Sostenibilità dialogando con importanti realtà del terzo settore e con le associazioni degli inquilini del territorio, dato che consideriamo a tutti gli effetti la cooperazione sociale una componente importantissima delle politiche sociali del territorio.
Le Politiche abitative e politiche sociali sono parte di un sistema integrato di welfare comunitario e vanno analizzate di concerto in modo da migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema nel suo complesso, anche introducendo elementi innovativi, proprio a partire dai servizi abitativi e dalla prossimità di vicinato.
ACER gestisce circa 30 mila unità immobiliari sul territorio della Città Metropolitana di Bologna, la maggior parte di queste, circa 19 mila, sono alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni della Città Metropolitana. A Bologna gli alloggi ACER sono circa 12 mila, distribuiti sul territorio cittadino in particolare nei quartieri popolari (Navile, S. Donato – S. Vitale, Savena, Borgo Panigale).
Il ruolo delle ACER evolve sempre più verso il modello del “gestore sociale” (mediazione sociali, progetti di integrazione, casa e disabilità, reti relazionali, aspetti connessi alla formazione e all’integrazione culturale, alla pedagogia dell’abitare). Non è sufficiente offrire un alloggio, come anche il periodo di emergenza sanitaria ha dimostrato, ma è necessario creare le condizioni per una reale coesione sociale e per servizi di prossimità soprattutto rivolti alle categorie di inquilini più fragili, tra cui gli anziani.
Già prima dell’emergenza sanitaria da COVID 19, ACER era impegnata in numerosi progetti con finalità sociale in collaborazione con le Amministrazioni Comunali, i Quartieri, altre organizzazioni sociali: AUSER, CAAD, AIAS, Fondazione ASPHI.
In un contesto in cui Le trasformazioni socio-demografiche hanno cambiato l’identikit degli inquilini che accedono all’edilizia pubblica, sempre più fragili, i problemi di inclusione sociale e convivenza sono all’ordine del giorno e le Aziende Case provano a modificare il loro modelli di intervento.
La questione dell’alloggio non può essere ristretta al solo tema dell’offerta quantitativa di alloggi a basso costo, ma richiede un approccio integrato in grado di cogliere numerose altre dimensioni connesse all’abitare (coesione sociale, accessibilità, sicurezza, socialità, sostenibilità energetica, riqualificazione urbana, mobilità, processi partecipativi).
Società Dolce è un grande gruppo cooperativo con oltre 30 anni di esperienza. Si occupa di gestione di sportelli sociali, mediazione abitativa e sociale, azioni per lo sviluppo di comunità, servizi educativi per i minori e sostegno alla genitorialità fragile. In partnership con ACER ha ottenuto un importante finanziamento nazionale per operare socialmente all’interno delle Corti di edilizia residenziale pubblica della Bolognina, nel Quartiere Navile
La cooperativa Sociale Dai Crocicchi è un’impresa sociale che si occupa di servizi alla persona e servizi educativi. Dai Crocicchi inizia la propria attività nel 2001 con l’ospitalità di adulti in misura alternativa alla pena (affidamento in prova ai servizi sociali) o al termine dell’esecuzione penale. Nel corso degli ultimi anni ha orientato la sua attenzione alla dimensione abitativa collaborando con ACER su alcune progettualità di inclusione sociale
Fondazione ASPHI è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale, iscritta nel ‘Anagrafe delle ONLUS dell’Agenzia delle Entrate di Bologna in data 1/12/2003. Costituita nel 1980 come Associazione, nel 2004 si è trasformata in Fondazione e può mettere a disposizione competenze sulla progettazione e consulenza per l’individuazione dei bisogni e relative soluzioni connesse con le tecnologie in particolare sulla personalizzazione per l’inclusione e l’autonomia. La Fondazione ASPHI ha proposto e realizzato in partenariato con ACER un progetto di inclusione sociale tramite le nuove tecnologie
Dal 1962 a Bologna, Aias è al fianco delle persone con disabilità e dei loro familiari. L’obiettivo di AIAS Bologna Onlus (Associazione Italiana Assistenza Spastici) è quello di garantire il rispetto della dignità delle persone disabili e di promuovere il diritto ad una vita serena ed inclusiva nella comunità. Collaborare e sostenere AIAS può essere una importante occasione per testimoniare la Responsabilità Sociale delle Aziende. Collabora con ACER su diverse progettualità di inclusione sociale tramite le tecnologie e gestisce anche il Centro di Adattamento dell’Ambiente Domestico (CAAD) con il quale ACER ha stipulato un protocollo operativo per migliorare la qualità dell’abitare di persone con disabilità.
Auser, nata nel 1991 a Bologna per promuovere l’invecchiamento attivo degli anziani, è un’associazione di progetto.
Rivolge il suo operato ad anziani, disabili, minori e soggetti fragili per abbattere le barriere sociali, le disuguaglianze e la solitudine nel territorio in cui viviamo. Attraverso l’agire dei suoi volontari sviluppa relazioni di prossimità e valorizza gli individui come persone. AUSER collabora con ACER in alcuni progetti di abitate sociale e solidale
PMG Italia, tramite l’azione sociale “Bologna for Community, si è impegnata a garantire trasporti gratuiti per lo stadio Renato Dall’Ara il giorno della gara casalinga per persone con disabilità. Di questa progettualità hanno beneficiato anche nuclei famigliari residenti in alloggi di edilizia residenziale pubblica, grazie alla stipula di un patto di collaborazione con ACER
La Fondazione Dopo di Noi Bologna guida i familiari nella graduale costruzione di un Progetto di Vita per la persona con disabilità, seguendone tutti gli aspetti: assistenziali, giuridici e patrimoniali.
Preparare il “dopo” significa necessariamente iniziare ad agire sin da oggi, nel “durante noi”, perché il futuro di qualsiasi persona è anche parte del risultato delle decisioni e scelte fatte nel presente. ACER ha contribuito a sostenere questa missione con la concessione di alloggi a canone calmierato per finalità di inclusione sociale
Open Group è una cooperativa sociale che operare anche nel settore della mediazione abitativa e dell’inclusione sociale tramite l’abitare. Ha collaborato con ACER in diversi contesti territoriali, con progetti di mediazione sociale che hanno interessato interi comparti di edilizia residenziale pubblica e con azioni di inclusione sociale e abitativa di persone svantaggiate
Nata nel 1995 a Bologna, l’Associazione MondoDonna Onlus fonda la prima comunità mamma-bambino della città. Da allora il mondo ha visto molti cambiamenti, ma la violenza e le crisi umanitarie continuano a colpire soprattutto le donne, in particolare quelle che devono lasciare la loro terra. Venticinque anni dopo, MondoDonna è sempre al loro fianco, gestendo numerose comunità di accoglienza sul territorio, in autonomia o in partnership con altre realtà. ACER collabora con Mondo Donna per la piena inclusione sociale e abitativa delle donne vittime di violenza
Scopri di più su Insieme per il lavoro qui
Le attività ad alto valore “sociale”, realizzate nei diversi comparti di edilizia residenziale pubblica e sociale, sono svolte sempre in collaborazione con una molteplicità di soggetti pubblici e privati. In una prospettiva di rete ci occupiamo di tante questioni: la tutela e cura degli spazi comuni; la mediazione sociale, culturale e dei conflitti; la promozione/attivazione di percorsi di protagonismo degli abitanti; il sostegno e supporto alla popolazione più anziana e/o a nuclei mono genitoriali attraverso progettualità mirate all’integrazione e alla creazione di reti di aiuto e mutuo aiuto; la promozione della responsabilizzazione e delle capacità da parte degli abitanti di avviare e mantenere nel tempo attività di referente condominiale, anche nella forma collettiva del Comitato di residenti.
Abbiamo sottoscritto numerosi Protocolli di Intesa con soggetti del privato sociale finalizzati a garantire a questi soggetti la fruizione di alloggi di Edilizia residenziale sociale per finalità sociali sulla base di quanto previsto dalla legge 431/98. Si tratta di forme di collaborazione che si inseriscono in un percorso socialmente orientato che in un recente passato non rientravano in alcun modo nella programmazione dell’ente gestore, che tendeva ad interpretare il proprio ruolo come “separato” dal sociale inteso come costruzione paziente di un network sociale.
L’importanza degli accordi stipulati con soggetti del privato sociale va molto al di là degli alloggi effettivamente messi a disposizione da ACER. Ciò che è importante è il motivo per cui ACER valorizza in questo modo il proprio patrimonio: con questa azione di immobiliare etico sociale, l’ente gestore dà il proprio contributo alla costruzione di percorsi di autonomia per persone fragili, nella consapevolezza che ad accompagnarle in questo cammino c’è tutta l’esperienza di soggetti competenti nei processi di capacitazione individuale e sociale, In questo modo assume concretezza, l’idea di una casa “pubblica” come “luogo” in cui si verificano azioni di cura e di accompagnamento sociale. L’obiettivo condiviso con i soggetti di privato sociale e le istituzioni pubbliche è quello di lavorare per una comunità inclusiva e responsabile con la casa al centro di una serie di dinamiche complesse. I progetti di inclusione sociale tramite l’abitativo, che sono stati realizzati nel 2021, permettono a famiglie in condizioni di svantaggio sociale di vivere in un contesto famigliare e relazionale idoneo a promuovere il loro benessere psicofisico.
L’Agenda 2030 dell’Europa dedica al tema della salute il Goal n. 3 perché il benessere fisico e psichico della popolazione rappresenta un fattore determinante per lo sviluppo economico e sociale sostenibile. E la casa è ovviamente al centro di questo processo. Se pensiamo che nel PNRR la casa è definita come “il luogo principale della cura”, appare immediatamente evidente l’importanza strategica di costruire forme di collaborazione tra organizzazioni di welfare pubbliche e private finalizzate a rimuovere tutti gli ostacoli fisici e sociali che impediscono alle persone di realizzarsi all’interno dei propri spazi di vita.
L’attenzione per la qualità di vita delle persone anziane, sempre più numerose all’interno delle case di edilizia pubblica e sociale, mediante progettualità ad hoc che si avvalgono di nuove tecnologie di IOT, si inseriscono all’interno delle azioni 2021 del settore “ACER Sociale”. Altri protocolli di intesa sono stati sottoscritti e/o prorogati per garantire servizi sempre più efficaci e ispirati a principi di sussidiarietà nell’ambito dei cambiamenti socio-demografici, la disabilità, l’adattamento dell’ambiente domestico, la promozione di patti di collaborazione e cittadinanza attiva, l’integrazione abitativa di nuclei con fragilità sociale, la mediazione culturale, la sicurezza dell’abitare. Protocolli e patti di collaborazione sono stati stipulati con numerosi soggetti di privato sociale che ad oggi costituiscono il network sociale che ruota attorno ad ACER e che abbiamo documentato a pagina (…)
Il protocollo con le associazioni di rappresentanza dell’inquilinato (SUNIA, SICET, UNIAT, Unione Inquilini), è stato rinnovato per migliorare le relazioni con la generalità degli assegnatari anche mediante una valorizzazione della funzione di comunicazione e mediazione sociale. ACER e le associazioni sindacali di rappresentanza degli assegnatari, intendono affrontare in maniera propositiva e con spirito di collaborazione eventuali criticità e situazioni problematiche, attraverso una più ampia attività di rete con effetti positivi sull’intero sistema di erogazione di servizi e informazioni inerenti l’alloggiare nell’edilizia pubblica, sistema a cui contribuiscono anche altre istituzioni e organizzazioni, pubbliche e private, permettendo:
– la costruzione di un sistema di comunicazione integrata a due vie in grado di garantire una razionale e tempestiva circolazione di informazioni sulle materie/tematiche di comune pianificazione di incontri periodici, avendo cura di definirne natura e finalità, differenziando in particolare quelli di carattere tecnico da quelli di tipo strategico/amministrativo;
– la promozione di forme di partecipazione degli assegnatari da considerare non come semplici fruitori di servizi, ma come attori in grado di contribuire al miglioramento della qualità dell’abitare nei comparti di edilizia pubblica e al rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità, anche mediante la sperimentazione di formule innovative di gestione;
– lo sviluppo di azioni congiunte per favorire la crescita della cultura digitale degli assegnatari, per promuovere la relazione informatica amministrazione/utenti e l’accesso ai servizi on line di ACER;
l’attivazione di progetti speciali da sperimentare e/o realizzare in alcuni comparti edilizi divecchia e nuova costruzione al fine di favorire il miglioramento delle relazioni di vicinato, gli interventi di integrazione abitativa, mediazione e accompagnamento all’abitare, la realizzazione di iniziative di comunicazione sociale rivolte alla generalità degli assegnatari e/o ad alcune tipologie di assegnatari, comportamenti virtuosi nell’uso delle risorse energetiche.
Nell’ambito delle attività di ACER Sociale assume una rilevanza fondamentale il tema della comunicazione pubblica e sociale. Acer Bologna deve trasmettere contenuti tecnici complessi a un pubblico eterogeneo che molto spesso non dispone di strumenti culturali adeguati per decodificarli. Per questo nel corso del 2021, abbiamo prestato molta attenzione alla costruzione di campagne formative e informative per indurre o dissuadere determinati tipi di comportamenti connessi all’abitare sociale: utilizzo degli alloggi, delle parti comuni, delle dotazioni impiantistiche, valorizzazione delle relazioni di vicinato e delle forme di partecipazione e cittadinanza attiva. Quando è possibile e tecnicamente fattibile Acer Bologna dà voce agli abitanti. Lavoriamo alla produzione non solo di video–tutorial per la formazione ma anche di contenuti multimediali basati sulle testimonianze e sui racconti di chi abita all’interno dei fabbricati di edilizia pubblica.
Per svolgere un’attività di questa natura serve una struttura aziendale in grado di rispondere prontamente a diverse esigenze. La dimensione di ACER è confacente agli impegni di gestione di un patrimonio edilizio di grandissime dimensioni e di relazioni complesse.
Le misure di ACER per la tutela dal rischio di contagio da coronavirus
Fin dall’inizio dell’emergenza in Italia, sono state adottate tutte le misure a tutela dei lavoratori, diffondendo anzitutto in maniera capillare le comunicazioni del Ministero della Salute per garantire la sicurezza.
Nel corso del 2021, il gruppo ACER ha seguito in modo rigoroso quanto previsto dalla normativa di prevenzione COVID per i luoghi di lavoro adottata attraverso il protocollo nazionale.
A titolo esemplificativo e non esaustivo:
– È sempre stato in funzione il Comitato Covid aziendale, del quale hanno fatto parte anche il RLS di ACER Bologna e una rappresentante sindacale.
– Si è lavorato di concerto con il Medico Competente nella valutazione dell’impianto generale delle procedure e dei presidi, così come nella gestione dei casi sospetti e confermati;
– E’ stata seguita l’evoluzione della normativa assicurando piena disponibilità di mascherine ai Dipendenti e gli strumenti di igienizzazione
– Fin dall’inizio del periodo pandemico è stata assicurata una pulizia intensificata nei locali aziendali, con apposite sanificazioni ogni volta che è stato necessario
– Adottate internamente procedure per la sanificazioni delle parti di contatto (esempio per utilizzatori delle auto aziendali)
– Mantenuta per l’intero 2021 una estensione della flessibilità dell’orario in entrata dei dipendenti (e di conseguenza in uscita)
– Fatto ampio ricorso ad uffici singoli per i Dipendenti, fornendo separatori laddove ci fossero situazioni di più presenze nel medesimo ufficio o laddove ci fossero postazioni dedicate all’incontro con l’Utenza;
– Date precise istruzioni ai Dipendenti attraverso puntuali comunicazioni in videoconferenza e/o per email e/o attraverso il portale interno dei dipendenti denominato Galileo
– Chiusa la sala break
– Ricorso allo smartworking previsto dalla normativa laddove si palesassero situazioni di rischio
– Stipula di convenzioni sanitari con alcuni laboratori per effettuare tamponi o altri esami con tempi e costi agevolati per i dipendenti del gruppo.
– Le modalità di incontro con il pubblico sono state più volte riorganizzate coerentemente all’evoluzione dell’emergenza sanitaria.
Il lavoro agile
Dal mese di marzo 2020, a causa dell’emergenza nazionale legata all’epidemia da Covid-19, è stato per la prima volta introdotto in azienda il lavoro agile (c.d. smart working) per le figure impiegatizie ed apicali, la cui mansione fosse compatibile con tale modalità di prestazione. Si è inoltre agevolato, laddove possibile, il ricorso a ferie, permessi e congedi parentali.
Particolare attenzione è stata posta nei confronti degli impiegati cosiddetti “fragili”, per i quali il lavoro agile è divenuto la principale modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.
Nel corso del 2021, sono state prestate in modalità agile un totale di 3091 giornate di lavoro. Su una popolazione aziendale con mansioni compatibili con il lavoro pari a 119 unità, il ricorso al lavoro agile è stato nel 2021 pari al 10%, contribuendo, seppur in termini ridotti rispetto al 2020, in questo modo al mantenimento della presenza del personale in azienda e degli spazi necessari a mantenere il distanziamento sociale.
GIORNATE DI SMART WORKING |
ACER |
ACER PROMOS |
ACER SERVIZI |
2021 |
3039 |
22 |
31 |
La popolazione aziendale
La popolazione aziendale del gruppo ACER al 31.12.2021 è costituita da 158 dipendenti (fig. 7.1), di cui il 92% ha un contratto a tempo indeterminato con una leggera prevalenza di personale femminile.
Di cui donne:
Una larghissima parte della popolazione aziendale (145 su 158) ha un contratto a tempo indeterminato, a conferma della volontà dei vertici di assicurare ai collaboratori una stabilità nel rapporto di lavoro; la presenza femminile è pari al 53% della popolazione aziendale.
Nel corso del 2021 ci sono state 12 nuove assunzioni a fronte di 7 cessazioni, le nuove assunzioni sono equamente distribuite tra donne e uomini.
Rapporto retribuzione femminile/maschile
I lavoratori hanno diritto attualmente a un buono pasto di euro 9 a presenza.
Riportiamo di seguito il rapporto tra la retribuzione globale annua femminile e maschile, nelle categorie in cui è possibile la comparazione:
Contratti
I contratti applicati al personale sono:
Personale non dirigente: il CCNL per i dipendenti delle aziende, società ed enti pubblici economici aderenti a Federcasa.
Personale dirigente: il CCNL Confservizi per i dirigenti delle aziende di servizi di pubblica utilità.
A questi contratti si affianca una contrattazione decentrata che ha stipulato nel 2019 un accordo integrativo e un relativo addendum.
Tasso di assenza
Il tasso di assenza viene calcolato considerando il rapporto ore di assenza/ore lavorabili, valutando entrambi i valori al netto di ferie e permessi.
3,4%
TASSO DI ASSENZA 2021
Disabilità
In azienda sono attualmente presenti 9 persone disabili ex art. 1 L. 68/99, e due lavoratori appartenenti alle categorie protette ex art. 18 L. 68/99, persone che, all’interno del mercato del lavoro, godono di tutele particolari in termini di inserimento lavorativo.
Le procedure di selezione
ACER ha un regolamento sulle procedure di selezione e progressione del Personale approvato il 7 marzo 2018 con la seduta del cda n. 306 ogg. 4.
Il Regolamento disciplina le modalità di reclutamento del personale di ACER Bologna in attuazione e in conformità alla normativa vigente.
Le procedure selettive per la copertura dei posti disponibili si svolgono garantendo il rispetto dei principi di adeguata pubblicità della selezione; imparzialità; economicità; celerità di espletamento e ricorrendo, qualora necessario, a forme di preselezione. Le procedure selettive si svolgono, inoltre, con l’adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti che consentano di verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire, garantendo il rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne. Le commissioni esaminatrici sono composte esclusivamente da esperti di comprovata competenza nelle materie di concorso. Tali criteri si applicano anche alle selezioni per mobilità.
Le politiche di conciliazione famiglia-lavoro
Il tema della conciliazione famiglia-lavoro è presente in azienda, anche se in modo non articolato e formalizzato da specifiche procedure concordate.
Per favorire l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare, ACER prevede la concessione del part-time – purché le mansioni e le specifiche attività del richiedente lo permettano – e la possibilità di avere flessibilità oraria al rientro dalla maternità, oppure in caso di patologie particolari che impediscano lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Inoltre è previsto l’utilizzo di permessi banca ore per far fronte a specifiche esigenze familiari.
I lavoratori ACER hanno diritto al congedo parentale. Nel corso dell’anno 2021 stati concessi 7 congedi parentali e i lavoratori rientrati al lavoro sono il 100% di coloro che avevano richiesto il congedo nel 2020.
La formazione e sviluppo delle risorse umane
ACER è realtà attenta allo sviluppo umano e professionale delle risorse umane e considera la qualificazione del personale una leva strategica per il miglioramento dei servizi al cittadino. Per questo sono costantemente mappate le competenze tecnico-professionali e individuate le necessità attraverso un piano triennale della formazione che tenga conto delle esigenze organizzative e strategiche, dei programmi di lavoro dell’azienda, delle attività prioritarie del periodo e delle indicazioni degli enti proprietari, nonché di eventuali richieste avanzate dai dirigenti per esigenze sopravvenute.
Il totale delle ore di formazione erogate è di 1459.
1.459
ORE DI FORMAZIONE 2021
La percentuale di lavoratori formati è del 34% dell’organico; le ore di formazione pro capite per i lavoratori formati sono circa 30, un dato superiore alla media nazionale generale e in linea con quello delle aziende del settore dei servizi pubblici locali.
Ore di formazione per genere e qualifica
Salute e sicurezza
In Italia la salute e la sicurezza sul lavoro sono regolamentate dal Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, anche noto come Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, entrato in vigore il 15 maggio 2008, e dalle relative disposizioni correttive, ovvero dal Decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106 e da successivi ulteriori decreti. Soggetto preposto agli adempimenti vigenti previsti in materia di formazione sulla sicurezza è l’Ufficio risorse umane che si occupa dell’attuazione della formazione prevista per i dirigenti, preposti, RSPP e per i lavoratori al momento dell’assunzione. Nel 2021 vi sono stati 2 infortuni.
2
INFORTUNI NEL 2021
Le relazioni sindacali
Attualmente in azienda non risultano situazioni o casi in cui il corretto esercizio di libertà di associazione e di contrattazione collettiva può essere violato o risultare a rischio.
In ACER nel 2021 sono iscritti alle organizzazioni sindacali 43 lavoratori che rappresentano il 27% della forza lavoro. Il sistema delle relazioni sindacali incardinato nella contrattazione integrativa si basa sui principi di informazione, confronto, consultazione, contrattazione integrativa decentrata e impegno all’approfondimento di determinate tematiche attraverso la temporanea attivazione di gruppi di lavoro.
43
DIPENDENTI ISCRITTI ALLE RAPPRESENTANZE SINDACALI AL 31/12/2021
La mobilità casa lavoro
Acer sostiene attraverso incentivi e contributi il ricorso all’utilizzo dei mezzi pubblici per gli spostamenti casa lavoro e in azienda è stato strutturato già a partire dal 2010 un’attività di Mobility Management. Il sostegno di ACER, che si concretizza in significative scontistiche per i lavoratori, nel 2021 è stato indirizzato su:
-18 abbonamenti annuali urbani
-5 abbonamenti annuali extraurbani
-16 abbonamenti MiMuovo treno+Bus
A questi si aggiungono sconti per i parcheggi di auto ibride e a gas, incentivi al car-pooling e ricorso allo smart-working.
Nel corso del 2022 si è svolta una rilevazione a cui hanno risposto oltre il 50% dei lavoratori, che ci restituisce il seguente quadro di utilizzo dei mezzi per gli spostamenti casa-lavoro:
Le percentuali di uso dell’auto pur essendo ancora prevalenti sono in discesa rispetto agli anni precedenti: